Diritti e tutela di tutti nella scuola post pandemia
Diritti e tutela di tutti nella scuola post pandemia
di Domenico Ciccone
In una notte rovente, a ridosso di Ferragosto, nel rispetto della più becera tradizione sindacal-ministeriale, che si avvale di ridicole motivazioni balneari per chiudere in fretta accordi importantissimi, ci ritroviamo con un altro documento indefinibile, utile a tutto ed a tutti fuorché alla Scuola.
Dobbiamo ricominciare a fare scuola in presenza, questo è il punto fermo da cui sembrava si dovesse ripartire per il prossimo anno scolastico.
La maggioranza del personale della scuola si è vaccinato, compreso il sottoscritto, mediante due dosi di Astra Zeneca, facendo prevalere il proprio senso civico, nonostante le tante problematiche emerse dal suo uso, per quelli non proprio ventenni.
Alla resa ei conti, quando occorre decidere, cosa fa il sindacato a cui sono iscritto? Cosa fanno i sindacati della scuola? Difendono a spada tratta i lavoratori responsabili?
Fatti salvi quelli che per motivi sanitari non possono effettuare il vaccino?
I sindacati difendono quelli che NON vogliono la prevenzione vaccinale per i più svariati motivi, perfino quelli ideologici, religiosi o di comodo (ci sono, ci sono).
Poi ci riempiamo la bocca di Educazione Civica e di progetti per la promozione delle competenze di Cittadinanza nel mentre difendiamo l’indifendibile, una misera minoranza che in maniera scandalosa si pone di traverso e mette in serio pericolo la ripresa delle attività della scuola a settembre.
La delegazione trattante assomiglia sempre più al bagnante distratto che calpesta il castello di sabbia faticosamente costruito dai bambini a riva…perché non guarda oltre il suo naso.
L’esempio che diamo ai bambini, agli studenti ed alle famiglie è devastante. Accompagnerà la scuola verso il declino ormai inevitabile di un’istituzione dove, tranne le persone serie, ognuno può fare ciò che vuole.
Le persone serie e responsabili vengono spinte fuori come se fossero estranee al gruppo di chi, in nome delle libertà costituzionali e dei lavoratori, riesce sempre a fare ciò che vuole prendendosi perfino i soldi dei ragazzi e della scuola per fare il tampone ogni 48 ore. Ne ha diritto, ha deciso di non vaccinarsi.
E i diritti di tutti gli altri?