La seconda prova scritta nell’Esame di Stato dell’Istruzione Professionale: una nuova opportunità per innovare.
La seconda prova scritta nell’Esame di Stato dell’Istruzione Professionale: una nuova opportunità per innovare
di Domenico Ciccone
Nell’ordinanza ministeriale n. 45 /2023, si legge che “Negli istituti professionali di nuovo ordinamento, la seconda prova non verte su discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei fondamentali di indirizzo correlati”. Cosa vuole dire nel pratico? Che tipo di prova dovranno aspettarsi i ragazzi dei professionali?
A questo proposito occorre una precisazione: in base alla riforma introdotta con il D.Lvo 61/2017 e relativo regolamento 92/2018, non è soltanto la seconda prova dell’esame di Stato a non essere incentrata sulle discipline ma l’intero impianto curriculare dell’istruzione professionale.
Fin dell’applicazione dei Nuovi Ordinamenti di cui al D.M 92 del 2018, è apparso ragionevolmente chiaro che la struttura del curricolo dei Nuovi Professionali ha subito una rivoluzione copernicana, un passaggio epocale dalla classica configurazione per discipline ad una più moderna e funzionale struttura per competenze.
“Il principio guida della riforma è quello secondo cui, per garantire una formazione di qualità, sia necessario porre l’accento non solo sulla trasmissione di saperi, ma sull’utilizzo
che gli studenti fanno di ciò che apprendono sia nel percorso formativo che in altri contesti, una volta messi a fronteggiare compiti, problemi e situazioni complesse. Sotto il profilo metodologico, il passaggio
da un impianto disciplinarista ad un approccio competence-based non si esaurisce, quindi, in una semplice distribuzione diacronica dei contenuti da insegnare/apprendere, ma richiede la reinterpretazione dei nuclei essenziali dei saperi e delle progressioni didattiche in un’ottica di continuità.”
In questo modello assumono importanza fondamentale proprio i nuclei essenziali degli indirizzi correlati. Questi rappresentano i saperi indispensabili, necessari per la strutturazione delle competenze connesse al profilo d’uscita e descritte nel corrispondente Profilo educativo culturale e professionale, generale e di indirizzo.
I nuclei assumono, quindi, un valore formativo rispetto alle competenze che sorreggono, alle tematiche ricorrenti nella strutturazione dei percorsi che costruiscono strutture sulle quali si innestano i compiti cognitivi e operativi dei giovani studenti.
Con riguardo alla seconda prova che gli studenti dovranno affrontare: essa sarà un’unica prova integrata, di cui il Ministero decide una parte (la “cornice generale di riferimento”) e la commissione, entro questa cornice, definisce l’altra parte, ossia le specifiche richieste per il determinato percorso attivato dalla scuola e riconoscibile dal codice ATECO (1) che viene posto a riferimento del progetto curriculare.
Una scelta necessaria, in ragione della salvaguardia delle scelte curriculari autonome che ciascuna istituzione di istruzione professionale compie, sulla base della progettazione integrata con il territorio e in aderenza alle istanze occupazionali; un modo per dare pieno valore alle autonome scelte operate dalle singole istituzioni scolastiche nella costruzione dei percorsi di IP.
La parte nazionale della prova dovrà riferirsi all’indirizzo e, nel contempo, prestarsi a essere declinata in relazione a percorsi diversi. Le seconde prove non si sosterranno sulle discipline ma sulle competenze in uscita e sui nuclei fondamentali di indirizzo correlati.
La trasmissione della parte ministeriale della prova avviene tramite plico telematico, il martedì precedente il giorno di svolgimento della seconda prova, quindi il giorno 20 giugno 2023.
La chiave per l’apertura del plico viene fornita alle ore 8:30; le commissioni elaborano, entro il mercoledì 21 giugno, per la sessione ordinaria, ed entro il mercoledì 6 luglio, per la sessione suppletiva, tre proposte di traccia tra le quali viene sorteggiata, il giorno dello svolgimento della seconda prova scritta, la traccia che verrà svolta dai candidati.
Un necessario focus va puntato sui quadri di riferimento per la seconda prova dell’istruzione professionale che, a loro volta, sono distinti per indirizzo ed elencano:
- Le caratteristiche della prova d’esame che contemplano quattro diverse tipologie, anch’esse sul rapporto tra prova distinte per indirizzo, e le indicazioni relative alla durata ed al rapporto tra la parte nazionale (che indicherà solo la tipologia e il/i nucleo/i tematico/i fondamentale/i per indirizzo mentre la commissione declinerà la seconda parte a seconda dello specifico percorso formativo caratterizzato dal codice ATECO che di norma viene definito fin dalla fase di formazione della classe prima con l’esercizio delle prerogative in ordine alle scelte curriculari che competono alle scuole.
- I nuclei tematici
- Gli obiettivi della prova
- La griglia di valutazione , con la sola lista degli indicatori, restando alla commissione il compito di declinare i descrittori con la relativa gradualità della valutazione.
La traccia d’esame sarà redatta dalla Commissione declinando le indicazioni ministeriali in relazione allo specifico percorso formativo attivato (o agli specifici percorsi attivati) dall’istituzione scolastica.
Oltre a tenere presente il codice ATECO, in coerenza con le specificità del Piano dell’offerta formativa e della distinta declinazione dell’indirizzo, la prova dovrà essere pensata e proposta con riferimento alla dotazione tecnologica e laboratoriale d’istituto, in ragione della necessità di disporre di attrezzature e strumentazioni per consentire l’eventuale contemporaneo svolgimento delle prove nella eventuale seconda giornata.
Inoltre, occorre tenere presente che la seconda prova può avere due diverse modalità di predisposizione a seconda del numero di classi di un dato indirizzo funzionanti nell’intero istituto professionale sede dell’esame di Stato:
Situazione | Modalità | Riferimenti |
A. Istituto nel quale funziona una sola classe per un dato indirizzo | L’elaborazione delle proposte di traccia è effettuata dai docenti della commissione/classe titolari degli insegnamenti di Area di indirizzo che concorrono al conseguimento delle competenze oggetto della prova |
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B.Nell’istituzione scolastica sono presenti più classi quinte che, nell’ambito dello stesso indirizzo, seguono lo stesso percorso e hanno perciò il medesimo quadro orario | i docenti titolari degli insegnamenti di Area di indirizzo che concorrono alconseguimento delle competenze oggetto della prova di tutte le commissioni/classicoinvolte
, tenendo conto anche delle informazioni contenute nei documenti del consiglio di classe di tutte le classi coinvolte. |
Elaborazione collegiale delle proposte di traccia per tali classi quinte, sulla base :- della parte ministeriale della prova utilizzando, per la valutazione della stessa, il medesimo strumento di valutazione, elaborato collegialmente da tutti i docenti coinvolti nella stesura della traccia. Deve essere svolta un’apposita riunione, da svolgersi prima dell’inizio delle operazioni di correzione della prova. |
Durante la stesura occorre definire la sua durata, sulla base di quanto indicato nel relativo Quadro di riferimento e la eventuale prosecuzione dello svolgimento nella giornata successiva qualora ne ricorrano le condizioni (disponibilità di laboratori, strumentazioni, disponibilità dei locali. )
Nel caso in cui la prova si dovesse svolgere in due giorni:
– in ognuno dei giorni deve essere fornita ai candidati una specifica e distinta consegna;
– l’articolazione deve essere comunicata con apposito avviso all’albo ed alle singole classi nell’area del registro elettronico;
Una nuova ed importante sfida per l’Istruzione Professionale si profila, quindi, nello scenario dell’Esame di Stato 2022-23. Un’occasione da non perdere per rinsaldare il ruolo e la specificità di un ordine scolastico troppo spesso considerato come una cenerentola ma, certamente, ricco di profili organizzativi e didattico metodologici altamente innovativi.
1. ATECO è la classificazione delle attività economiche adottata dall’Istat per finalità statistiche cioè per la produzione e la diffusione di dati statistici ufficiali. La gestione della classificazione è affidata all’Istat nelle diverse fasi di aggiornamento alle quali è sottoposta sia a livello nazionale che internazionale. A livello nazionale, la classificazione è utilizzata anche per altre finalità di natura amministrativa (ad esempio fiscali). www.istat.it . Nel regolamento di cui al DM 92/2018, sono contemplati, per ciascun indirizzo, i diversi codici ATECO ai quali possono afferire le declinazioni delle progettazioni curriculari anche sulla base delle scelte di flessibilità consentite nella articolazione delle discipline nel quadro orario.