Adesso, il merito
Adesso, il merito
di Piervincenzo Di Terlizzi
E adesso?
La domanda è di quelle che si fanno alla fine dell’esame, quando ci si alza, ci si saluta, si va chi verso il proprio futuro -ciò che è evocato dalla richiesta-, chi verso il prossimo colloquio.
Ho ricevuto molto. Adesso è il tempo di dare. Voglio fare scienze della formazione.
Ci si guarda, in Commissione. C’è una storia, in queste parole, ovviamente.
La storia può essere quella di Silvia. O di Francesco. O di Mehmet. O di Irina. Può essere una storia di famiglia difficile, di angustia economica, di litigi, di maltrattamenti, di malattia, di problemi giudiziari. Sta sicuramente, molto, fuori di scuola, ma sta anche a scuola. Si conclude con un voto di maturità che non è di quelli per cui si fanno gli articoli sui giornali: ma poteva benissimo non andare così. In questa storia, è successo che qualcuno -un docente, un educatore, un preside…-ha guardato Silvia, o Francesco, e ha pensato che si meritava una possibilità: una nuova possibilità. Forse un’altra possibilità. Ci ha lavorato sopra la scuola, ci hanno lavorato sopra altre istituzioni. Non sempre tutto è filato liscio. Non sempre si è stati tutti d’accordo. Ma comunque, siamo qui, con Mehmet o Irina.
A me piace questa accezione di “merito”. Penso che stia bene accanto all’altra, più comune, che guarda a quelli che vorremmo premiati per le loro capacità e il loro impegno: la conosco, quest’altra storia; ne ho viste e ne potrei raccontare alcune. A partire dalla mia. Mi piace, insomma, credere che ognuno meriti, a scuola, uno sguardo come quello che ha incoraggiato Silvia o Mehmet, per una nuova possibilità. Un’altra possibilità.
Ce ne sono tante, di storie così. Più che raccontarle, si vivono.
E adesso, dopo quelle parole?
Francesco o Irina escono. Per chi ha posato su di loro quello sguardo, che forse non ha cambiato tutto, ma che di sicuro ha cambiato molto, torna in mente la frase di un libro sul duro mestiere della speranza: ” È così che fanno i buoni. Continuano a provarci. Non si arrendono mai.”
Domani, ricominceranno a provarci.
Il libro è: Cormac Mc Carthy, “La strada”