La valutazione dei Dirigenti
La valutazione dei Dirigenti
di Gregorio Iannaccone
C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d’antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Appunto, marzo… mese che annuncia la primavera col profumo delle viole che non disdegnano nemmeno le aiuole un po’ malandate dell’austero palazzo di viale Trastevere, dove però il profumo non arriva, per le finestre che fanno fatica ad aprirsi e per la difficoltà a capire che cosa realmente accade nelle scuole disseminate lungo lo stivale…
A marzo si è già proiettati oltre l’estate, che arriverà presto e sempre più ardente, con le iscrizioni degli alunni già completate, l’organico da sistemare, la mobilità del personale, i soprannumerari, la verifica delle certificazioni creative che inviano taluni supplenti, la massa di lavoro coi PNRR che bisogna avviare, completare, sistemare in piattaforma, scansare grane contabili e giudiziarie.
L’anno ormai volge al termine, tra vacanze di Carnevale e di Pasqua e ponti tra le varie ricorrenze civili, prove Invalsi, Erasmus all’estero da onorare, nuovi sistemi di valutazione da mettere a punto, placare il bullismo in agguato di studenti e genitori…
E proprio in questo periodo che è ancora l’anno vecchio e già quello nuovo, si pensa di adottare il Sistema nazionale di valutazione dei dirigenti scolastici a partire dal corrente anno scolastico… con la nobile “prospettiva del progressivo incremento della qualità del servizio scolastico, della valorizzazione e del miglioramento professionale dei Dirigenti scolastici”.
La fase di marzo comprenderà l’ individuazione degli obiettivi da parte dei Capi dei Dipartimenti e l’ assegnazione degli obiettivi ai Dirigenti scolastici da parte dei Direttori degli Uffici Scolastici Regionali.
In Lombardia i dirigenti scolastici sono più di 1000 e con tutta la più ricca fantasia possibile, non si riesce ad immaginare come nell’arco di pochi giorni un direttore, sia pure regionale, riesca ad individuare per ciascuno dei 1000 e più dirigenti scolastici obiettivi seri e credibili, “volti a garantire la trasparenza, l’efficienza e l’efficacia dell’azione dirigenziale, tenendo conto della specificità delle funzioni caratterizzanti i Dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche…., nonché in coerenza con la Direttiva generale del Ministro”.
L’impianto complessivo, molto diverso da quelli che l’hanno faticosamente preceduto nel percorso sperimentale degli anni addietro, appare connotato da burocratica gerarchia verticistica, che finisce col non tenere in nessun conto l’azione dei dirigenti scolastici sul fondamentale versante dell’apprendimento degli studenti. Viene paradossalmente ignorata la considerazione della leadership educativa funzionale al miglioramento dei risultati formativi dell’istituzione scolastica, una delle principali ragioni d’essere della dirigenza scolastica.
La dimensione formativa della valutazione, sempre presente nelle esperienze precedenti, scompare abbandonando l’idea consolidata che la valutazione possa essere anche strumento importante per la crescita professionale e il miglioramento in itinere delle proprie competenze.
E’ come se il dirigente fosse staccato dal suo contesto, dall’identità della sua scuola dell’autonomia, in solitaria esercitazione coi sistemi informatici, ignorando le azioni concrete messe in essere, privilegiando in maniera esclusiva l’efficienza organizzativa ed amministrativa, le sole in qualche modo misurabili con le piattaforme…
Si poteva dedicare il tempo che separa questo scorcio d’anno al prossimo con il coinvolgimento dei diretti interessati nella discussione della proposta ed adottare correttivi preventivi, senza aspettare il monitoraggio successivo per l’eventuale revisione, così come per la formazione e le misure di accompagnamento all’attuazione del sistema per favorire l’autovalutazione e il miglioramento dell’agire professionale dei dirigenti scolastici.
Valutazione sì, ma ponderata, rispettosa degli onerosi impegni in corso sulle spalle già molto affaticate dei dirigenti scolastici alle prese soprattutto con la complessa gestione PNRR.
Valutazione dal prossimo settembre… Una proposta semplice, di buon senso, che non cambia le sorti della scuola, ma può dare maggiore condivisione e credibilità alle azioni che ciascun soggetto mette in campo, a partire da quelle del Ministro. Disperiamo che ascolti, ma noi dobbiamo provarci. Sempre!