La Buona scuola: l’ottimismo della ragione non è di casa, risposta ad Aldo Tropea
La Buona scuola: l’ottimismo della ragione non è di casa, risposta ad Aldo Tropea
di Maurizio Tiriticco
Caro Aldo! Io da questo governo, “nostro”, eletto da noi, di sinistra, oltre il 40% dei voti alle europee, non mi sarei mai aspettato una bufala grossa così! Sono anni che conduciamo una battaglia o, se vuoi, un discorso” sulla scuola, che va in una certa direzione, quella avviata da Berlinguer e da De Mauro – con tutti i suoi limiti – centrata su un riordino complessivo dell’intero sistema educativo di ISTRUZIONE e FORMAZIONE: discorso che, del resto, ha anche caratterizzato le iniziative di ministri di centro destra, Moratti e Gelmini, piene di limiti, e che con il “nostro” governo avremmo dovuto correggere, ma… Invece è uscita quella preoccupante Buona scuola, scritta da chi e perché… MA CHI GLIELO HA CHIESTO!!!
Il DISCORSO “nostro” era avviato da tempo e, dopo anni di berlusconismo e di centrodestra, occorreva riprendere quelle fila, su tre percorsi, se vuoi, AUTONOMIA, CURRICOLI, COMPETENZE, sempre nell’ottica della Scuola della Costituzione, fondata sulla cittadinanza, sull’offerta formativa inclusiva, sul rafforzamento dell’esistente e sulla ripresa di un percorso interrotto.
NULLA DI TUTTO QUESTO ho visto, abbiamo visto!!! Hanno tirato fuori dal cappello un coniglio inatteso, come al circo… da quel cappello è uscito di tutto, ma nulla di quanto atteso e sollecitato e sostenuto da anni. Ho letto la Buona scuola e ho letto il ddl. E mi sono detto: ma questa è la scuola di un altro Paese, di non so dove, ma noi “che ci azzecchiamo” con questi discorsi? Non è roba nostra, non ci riguarda, non è sulla scia e sull’onda della scuola per cui abbiamo lottato e lavorato io e te e tanti altri. E’ un calzino rovesciato! Siamo al Circo Togni! Come contenuti e come linguaggio!
Dentro quelle proposte non c’è l’eco della 517, dei programmi del ’79, dei programmi dell’85, non c’è il respiro dei Programmi Brocca, o del Progetto 92, non ci sono i progetti assistiti dei tecnici, non c’è l’obbligo di Don Milani, non c’è la nostra storia, non c’è l’Europa! C’è una Scuola Altra, disegnata con tratti aziendalistici, scuole da premiare e sostenere e scuole da punire e da chiudere; dirigenti a cui è data carta bianca, insegnanti che dovranno “piacere” e i cui titoli varranno solo il due di briscola! Che faranno un concorso senza poter scegliere la sede. Che traghetteranno da una scuola all’altra, se traghetteranno, sempre in attesa di una chiamata! Avanzata chissà con quali criteri, diversi da scuola a scuola, da dirigente a dirigente.
E poi la mannaia della valutazione di sistema! Già vedo l’Invalsi che si frega le mani! Tra il gracidare di migliaia di RAV, RAV, RAV. Carte su carte impazzite e inutili, buone solo ad aprire e chiudere il bordone dei finanziamenti. E in un Paese di raccomandazioni e bustarelle ci sarà da ridere, o meglio da soffrire! Perché questo istituto frascatano, tra una foglietta e l’altra, sarà il vero nuovo Ministero dell’Educazione Nazionale! Io e te abbiamo buona memoria! E sai cosa voglio dire. E il Miur possiamo anche chiuderlo! Avremo la scuola a punti, a seconda del gradimento dei clienti genitori e dei padroncini dirigenti!
E questa sarebbe l’autonomia? No, caro Aldo! Io non ho “lavorato” per la scuola di Giannini, Faraone e Puglisi e degli altri anonimi estensori di Buone scuole e ddl.
I Padri Costituenti hanno scritto nel lontano 1947 articoli chiarissimi sul nostro sistema di istruzione generalista e di formazione professionale e te li voglio ricordare: 2, 3, 4, 9, 33, 34, e il novellato 117. Che indicano e sanzionano principi che nel ddl non esistono! No, Aldo! Il polpettone che ci stanno proponendo e imponendo è indigeribile! L’ho detto e l’ho scritto! Piuttosto, si dessero da fare per sanare quello sconcio dei 150.000 precari, che è una vergogna a fronte della quale gli amici stranieri rimangono solo stupefatti e increduli! Il precariato! Un’arma di ricatto che si protrae da decenni! Ma, se non si sbrigano, conoscendo la nostra amministrazione, i precari rimarranno tali a vita! QUESTA E’ L’UNICA COSA CHE DEVONO FARE! Per il resto, devono solo tacere!
Purtroppo, non solo parlano, ma hanno anche scritto! Ebbene, sappi che il testo, sotto il profilo giuridico-formale, è impreciso, lacunoso, oscuro e offrirà il fianco a mille scritturazioni, a mille imprecisioni. Purtroppo, pensano anche di giocare con un linguaggio che non è il loro! Ma me lo aspettavo perché quella Buona scuola non eccelle affatto sotto il profilo formale. Sembra più un testo pubblicitario per brave massaie che un testo propositivo di un riordino rigoroso e SERIO! Perché il ddl divenga operante, occorreranno decine e decine di decreti delegati, e la RIFORMA RENZIANA procederà a pezzi e a bocconi! Passeranno anni e anni! Tra mille incertezze, mille imprecisioni, mille ricorsi!
Una valanga sta per abbattersi sul nostro SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE! Speriamo che non sia così, ma, purtroppo, è stagione di terremoti.
Caramente, Maurizio